Ci siamo passati prima di te!
Abbiamo ristrutturato appartamento, abbiamo chiesto mille preventivi, e siccome dobbiamo cambiare la disposizione delle pareti la ditta di ristrutturazione ci ha proposto una soluzione che ormai è molto diffusa: il cartongesso.
Si ok ma siccome la vita non è mai semplice, così come quando vai al supermercato esistono mille tipi di pasta, quando compri uno smartphone ce ne sono 10.000 tipi e così via la domanda è d’obbligo: andate dal direttore tencnico della vostra azienda di ristrutturazioni e chiedetegli:
“Hai detto che mi metterai del cartongesso: ma di che tipo? E con quale tecnica di applicazione?”
Le alternative sono due:
- Il direttore tecnico ti guarda con gli occhi sgranati e poi dice: “mah… il cartongesso…quello…bianco… e lo mettiamo su con le viti e…i profili in ferro”
DEVI SICURAMENTE PREOCCUPARTI, SEI FINITO NELLE MANI DI UN PRINCIPIANTE - L’esperto ti guarda, ti chiede di accomodarti e comincia a spiegarti con la stessa pazienza e diligenza del buon padre di famiglia. Ecco di seguito alcune delle dritte che potrebbe darti.
Il cartongesso non è tutto uguale: è un piccolo universo
Come sempre, la vita non è mai tanto semplice quanto si vorrebbe. Come tutti i materiali da costruzione, i maledetti ingegneri si sono ingegnati ben bene per complicare, espandere e rendere (quasi) incomprensibili le caratteristiche.
Se stai leggendo questo articolo, te non hai bisogno una bibbia della cartongesso ma di qualche informazione base su come azzeccare quelle 3-4 caratteristiche chiave che ti permetteranno di fare un Capitolato Tecnico quantomeno ragionato che non ti farà sprecare soldi nella ristrutturazione.
Se devi ristrutturare il tuo appartamento probabilmente dovrai spostare delle pareti interne, alcuni ambienti cambieranno la loro funzione, e infine probabilmente ci saranno alcune zone più estetiche, quali controsoffitti, e altre che ospiteranno un bagno o una cucina.
Ecco di seguito una selezione di caratteristiche che devi considerare quando nel capitolato tecnico la tua azienda edile ti preventiverà il cartongesso. Non disperarti: non c’è nulla di troppo tecnico.
1 Tipologia di lastra
Esistono molte tipologie diverse di lastre ma fortunatamente gli organismi di normazione internazionale hanno categorizzato in base alla finalità le tipologie di lastre. Le lastre che la tua ditta useranno potranno rientrare in solo alcune oppure in tutte le categorie:
- Lastra tipo A: lastra standard, senza una specifica finalità di utilizzo.
- Lastra tipo D: lastra a densità maggiore, particolarmente adatta per l’isolamento acustico.
- Lastre tipo R: con maggiore resistenza alla flessione.
- Lastra tipo H: lastra additivata con sostanze idrorepellenti che ne riducono l’assorbimento d’acqua, di tipo H1, H2, H3 con resistenza crescente all’umidità.
- Altre tipologie meno rilevanti per le ristrutturazioni di interni sono il tipo E (rivestimento esterno) e tipo F (resistenza al fuoco).
Il ragionamento è molto semplice: in base al marchio che la tua ditta edile sceglierà e in base alla disposizione degli ambienti che il tuo architetto ha progettato dovrai quindi inserire nel capitolato tecnico la tipologia più appropriata di lastra:
2 Resistenza meccanica della lastra
La resistenza della lastra devi prenderla in considerazione se vuoi applicare su certe pareti carichi quali mensole, mobili sospesi, televisioni o lampadari. In generale, non dovrai preoccuparti di quadri o lampade a muro in quanto sono molto leggere.
In particolare dovrai scegliere sicuramente delle lastre di classe D o R e, fra queste quelle con le resistenze al carico maggiori nelle seguenti due prove come da regola UNI 8326:
Per scegliere la lastra giusta, vai sul sito del marchio che hai scelto e confronta fra le varie gamme offerte, quasi tutti i marchi hanno lastre ad alta resistenza che puoi richiedere in capitolato.
3 Modalità di montaggio della lastra
Se il tuo artigiano non sa le differenze fra le varie modalità di posa, allora non è affidabile, cambialo. Ora ti spiego il perché con un esempio preso dai manuali KNAUF. Guarda quante tipologie di montaggio ci sono:

Pensavi fosse semplice? Non lo è! Ecco quindi un riassunto in poche parole di tipologie che potresti richiedere al tuo artigiano:
4 Qualità di finitura della lastra
La norma UNI 11424 riporta “Il livello di qualità superficiale dei sistemi di lastre in gesso varia in funzione della soluzione decorativa finale da applicare e dipende anche dalla posizione del sistema all’interno dell’edificio e dal tipo di illuminazione che colpisce la superficie. Tali aspetti devono essere considerati in fase progettuale al fine di definire l’adeguato livello di qualità superficiale”.
Questo significa che a seconda di come il tuo architetto decide di mettere le luci allora tu dovrai preoccuparti di specificare il livello di finitura del cartongesso. Ecco un esempio tratto dal Manuale di Posa Siniat che prima di tutto suddivide fra illuminazioni critiche e non critiche:

E poi ecco i parametri di cui devi specificare il livello qualitativo nel tuo Capitolato Tecnico:
Conclusioni
Spero davvero di averti aiutato ad orientarti su cosa chiedere alla tua impresa di ristrutturazioni. Spero anche che non avrai fatto una scelta sbagliata con la tua ditta di ristrutturazione, in quanto tutti sono bravi a dire “il cartongesso lo so mettere” ma come ho potuto spiegarti brevemente, e senza neanche troppi dettagli, non c’è spazio per l’improvvisazione.
Vuoi essere disturbato nella tu camera da letto dallo scarico del bagno di fianco?
Vuoi svegliarti per il rumore della stanza di fianco?
Vuoi che ti compaia la muffa sui muri dopo 6 mesi che hai ristrutturato?
Se no, allora fai 2 cose:
Vuoi sapere come non prendere fregatura dalla ditta di ristrutturazioni?
Allora continua a seguirci e leggi anche il nostro Report scaricandolo qui a lato.
A presto!
Ing. Dario D’Ambrosio